Questo frutto orientale originario dell'Asia viene utilizzato correntemente in medicina cinese contro la ritenzione idrica proprio per le sue spiccate capacità di indurre la diuresi. Infatti il suo nome deriva dall'arabo al-kakang che significa "vescica".

Le sue proprietà sono concentrate esclusivamente nel frutto che, fresco viene usato per vini, dolci, cioccolatini, torte, ecc. mentre disidratato si usa per infusi. Il suo estratto viene utilizzato per i calcoli renali, gotta e reumatismi, tutti problemi causati da un eccesso di acido urico ecco perchè l'achechengi è in grado di ridurre la quantità di acido circolante nel sangue e ne favorisce l'eliminazione attraverso l'urina.

Prezioso il mix di tannini, acido citrico e zuccheri contenuto nella pianta ma sopratutto la quantità di vitamina C presente nella bacca è addirittura doppia rispetto a gli altri frutti al punto tale che è in grado di sostituire senza particolari problemi integratori di calcio ascorbico, quasi come una "aspirina naturale"

L'alchechengi viene anche consigliato per prevenire i malanni da raffreddamento.

La vitamina C contenuta nelle sue bacche stimola la produzione d'interferone, una sostanza antivirale che diminuisce la durata e l'intensità di raffreddore, influenza e di tutte le infezioni, comprese quelle delle vie urinarie. Consigli d'uso: 30/60 g. al giorno consumato masticando le bacche disidratate oppure preparato come decotto in 1 L di acqua (3-4 tazze al giorno)

Uso interno (frutti): come antiurico, depurativo, drenante

Infuso: 3 g. in 100 ml. di acqua, 1 tazza prima di colazione e la sera.

Tintura vinosa: 3 g. in 100 ml. di vino bianco (a acerare per 10 giorn), 1 bicchiereal mattino a digiuno.

Uso esterno(frutti): Per pelli arrossate: decotto 10 g. in 100 ml di acqua. Applicare compresse imbevute di decotto sulla perte interessata per 15 minuti.

In pratica in tutte le preparazioni erboristiche si usano i frutti essiccati.

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