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Nella fisiologia energetica dello yoga il nostro corpo è percorso da numerosissimi invisibili canali sottili (in sanscrito chiamati nadi), conduttori di energia (prana), collegati fra loro in una fitta rete, che ne permette la diffusione uniforme in tutto il nostro essere.
Fra tutte le nadi, tre di esse hanno un ruolo fondamentale: ida, pingala e sushumna, che traggono origine dal centro energetico alla base della spina dorsale e sfociano rispettivamente nella narice sinistra, nella destra e nel brahma-randhra, alla sommità della testa, la cosiddetta corona della testa, la sede del centro cerebrale.
Sushumna è il canale centrale, lungo la spina dorsale, in cui ida e pingala si incontrano, dando origine a centri di consapevolezza nel corpo sottile (correlati ai maggiori plessi nervosi lungo il midollo spinale) denominati chakra.
Nella cultura indiana le nadi sono associate ai tre fiumi sacri Ganga, Yamuna e Sarasvati e anche i luoghi dove questi si incontrano vengono considerati sacri. Per mantenere fluidi questi canali di energia vitale, lo yoga propone svariati metodi: posture corporee (asana), esercizi respiratori (pranayama), pratiche meditative (dhyana) e pratiche di purificazione (shatkarma).
Fra queste ultime, una tecnica facile da imparare ed efficace per rimuovere le impurità dai dotti nasali è jala neti, la purificazione delle cavità nasali con l’uso della semplice irrorazione di acqua tiepida con poco sale.
Purtroppo è poco conosciuta dalla maggior parte degli occidentali, che usano piuttosto spruzzare nel naso soluzioni fisiologiche prodotte dall’industria, il cui getto si ferma principalmente alla prima parte dell’apparato, non riuscendo ad arrivare in maniera efficace fino alla profondità dei seni nasali. Il respiro è considerato un “ponte” fra il corpo e la mente, non solo nella filosofia dello yoga: una volta depurate le narici, lasciandolo fluire libero, anche tutto il bagaglio delle emozioni fluirà in modo regolare e, con il tempo e la pratica, si giungerà a un equilibrio sia fisico che energetico, a una calma serenità e ad un’espansione della consapevolezza e della lucidità mentale.
Come procedere Riempi il bricchetto apposito (lota) con acqua tiepida, metti una ‘presina’ di sale, mescola e assaggia se la salinità è come quella delle lacrime. Troppo o troppo poco sale potrebbe dare una sensazione di bruciore, in questo caso individua la tua salinità ideale.
Piega la testa a sinistra con il setto nasale parallelo al lavandino, abbocca il beccuccio alla narice destra e versaci l’acqua respirando dalla bocca! Poiché le narici sono comunicanti, l’acqua uscirà dalla narice sinistra portando via il muco in eccesso e quant’altro depositato nel naso. Soffia con entrambe le narici nel lavandino e ripeti nella narice sinistra, con la testa piegata a destra. Meglio ripetere una seconda volta per narice.
Abbi pazienza se il naso fosse molto chiuso. Vi sono vari modelli di lota, ma l’apertura del beccuccio è simile per ben dosare il getto d’acqua.
Benefici: rimuove le impurità del naso e libera le mucose, veicoli di batteri, anche nel caso di ostruzioni da polipi nasali. Aiuta a risolvere raffreddori fin dall’insorgere, specie se ricorrenti; libera le orecchie, lenisce il mal di gola, molto utile in caso di secchezza oculare.
Efficace nelle allergie e nell’asma, come nei casi di mal di testa di origini diverse. Evita questa pratica in caso di otite e consulta il tuo medico per sinusite e fragilità di capillari.