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Una delle problematiche comuni nella sfera infantile è l'impossibilità di avere spazi all'aperto dove poter giocare, ma sopratutto, dove poter fare esperienza del mondo naturale.Crescono scollegati da questo e quando lo fanno difficilmente lo riconoscono come famigliare, non distinguendo i suoi elementi.
Si instaura una incapacità di interazione che qualche volta viene inquinata da paure per mancanza di conoscenza e mancanza di un vissuto diretto con i fenomeni naturali o i suoi abitanti. Il supporto dei documentari o di libri illustrati non può supportare l'osservazione diretta di un ragno che tesse la sua tela o di un'ape che raccoglie il polline da un fiore.
La Natura cura, rigenera il corpo e l'anima, lo abbiamo sempre saputo per esperienza e per istinto. Oggi ce lo dicono anche i neuroscienziati: bastano venti minuti in un parco per ridurre i livelli di cortisolo (l'ormone che si genera con lo stress) ed è sufficiente puntare lo sguardo su un paesaggio aperto e verdeggiante per sentirsi subito meglio.
Tuttavia, il tempo che noi e i nostri figli trascorriamo nella Natura è sempre di meno.
Sensazioni di sradicamento dal mondo, difficoltà di concentrazione, stress, ansia, depressione. No, non è l'elenco delle malattie di un impiegato medio, ma i sintomi del Nature Deficit Disorder, ovvero "Sindrome da deficit di Natura", una patologia che colpisce bambini e adolescenti teorizzata dal ricercatore americano Richard Louv nel suo libro Last Child in the Wood.
Il rischio più a lungo termine, dice poi Louv, è che bambini cresciuti con una legame così sottile, quasi inesistente con natura e animali, crescano oltre che con mille problemi anche disinteressati al mondo che li circonda. Il problema quindi non è solo dei singoli, ma dell'intero pianeta che in un futuro potrebbe pagare il prezzo di questo disinteresse crescente.
Sebbene i sintomi si manifestino soprattutto nei bambini, è probabile, che la sindrome da deficit di natura sia oggi una malattia che, in senso lato, affligge tutto il mondo occidentale o gran parte di esso, in cui la routine casa, macchina, ufficio, palestra, casa è ormai diventata la normalità e gli spazi di ricreazione sono guidati, circoscritti e protetti.
By Marzia Sommaini