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Curarsi da sè con i fiori di Bach è difficile ma non impossibile. Richiede una certa dose di autoconsapevolezza e una buona capacità di autocritica.
Spesso l'origine dei nostri problemi emotivi e affettivi si trova in quella parte della psiche che viene definita "Inconscio", per questo motivo spesso stiamo male e non sappiamo il perchè, oppure ci sentiamo soli anche in mezzo agli altri o abbiamo paura di qualcosa che , razionalmente sappiamo essere assurdo temere. Inoltre l'autoconsapevolezza è dolorosa, perchè impone la presa di coscienza dei nostri aspetti negativi ... a nessuno fa piacere riconoscere i propri difetti. Se volete curarvi con i fiori di Bach, non pensate di poter modificare direttamente il vostro carattere.
Partite per gradi, dallo stato d'animo del momento. Chiedetevi: come mi sento oggi? Depresso? Oppure stanco, demotivato, sfinito? E come mai? E' successo qualcosa che ha provocato questa mia reazione o è arrivata da sola? Mi sento spesso così?
Queste domande sono di fondamentale importanza, perchè uno stesso stato d'animo può esser curato da fiori differenti. Per curare per esempio la tristezza: c'è un fiore per quella immotivata, che ci avvolge improvvisamente senza sapere il perchè (fiore di Bach Mustard), ce n'è un altro per combattere la depressione che si manifesta come reazione a determinati problemi (fiore di Bach Gentian), c'è la depressione fatta di rabbia, di amerezza perchè le cose non sono andate come speravamo (fiore di Bach Willow) e quella legata al rimpianto del passato (fiore di Bach Honeysuckle) E la stanchezza.
C'è quella dovuta all'abuso delle proprie forze (fiore di Bach Oak), e quella che invece deriva dallo spreco di esse, quando ci poniamo degli obiettivi che non sono adatti a noi (fiore di Bach Wild Oat).
Poi c'è una stanchezza psicologica, dovuta ad un eccessivo uso della nostra parte mentale a scapito di quella fisica (fiore di Bach Elm) oppure a un incessante dialogo mentale che tortura e logora (fiore di Bach White Chestnut) Dell'ansia poi le sfumature sono quasi infinite: c'è quella legata alle paure precise, come il timore dell'aereo (fiore di Bach Mimulus) e quella di chi vuole tutto e subito (fiore di Bach Impatiens).
C'è l'ansia che mina dall'interno, sottile e inspiegabile (fiore di Bach Aspen) e quelli di chi è talmente concentrato su se stesso da non riuscire a pensare ad altro che ai propri problemi (fiore di Bach Heather). Lo stesso vale per i sintomi di carattere fisico. Come mai avete mal di testa? Forse perchè passate il tempo a ruminare sulle cose? (fiore di Bach Willow). O perchè siete sempre in tensione? (fiore di Bach Impatiens). O forse perchè lavorate troppo di testa, magari immaginando problemi e pericoli che realmente non ci sono (Fiore di Bach Red Chestnut). L'autodiagnosi può esser fatta anche a partire dai dati pratici: tendete sempre a trovarvi nelle stesse situazioni sgradevoli? Ci vuole Chestnut Bud. Vi svegliate la mattina e avete la sensazione di non farcela e cominciate la giornata bevendo almeno tre caffè? Ci vuole Hornbeam. Avete la tendenza a perdere tutto, chiavi, portamonete, eccetera? Ci vuole Clematis. Un'altra tecnica veloce e oggettiva per trovare con sicurezza il rimedio più adatto è la presa del polso con RAC (riflesso auricolo-cardiaco) o VAS (segnale autonomo vascolare), ben nota a chi pratica l'auricoloterapia: il sistema neurovegetativo, attraverso il polso, segnala inequivocabilmente di quale rimedio si ha bisogno.
PROBLEMI NASCOSTI
Succede spesso che quando si comincia a prendere un rimedio, si vede scomparire abbastanza in fretta lo stato d'animo negativo a esso lego, ma emergono altri problemi. Questo succede perchè spesso uno stato superficiale ne maschera altri, più profondi e complessi.
Un esempio tipico può nascere dall'uso del fiore di Bach Agrimony che spesso toglie l'ansia ma lascia emergere la depressione che c'è dietro. Tenete d'occhio dunque quei fiori che esprimono un concetto che vi sembra completamente estraneo: può darsi che siano quelli di cui avete più bisogno. Curarsi con i rimedi di Bach può servire a fare una specie di autoanalisi: a mano a mano si modificano gli stati d'animo negativi, si va al fono di se tessi, si capisce quali sono le nostre reali difficoltà.
E il rimedio comincia allora ad agire su tutta la personalità, riequilibrandola. DOSAGGIO Le gocce possono esser prese ogni volta che ce ne sia bisogno, sebbene il dosaggio standard sia di 4 gocce 4 volte al giorno. Le gocce andrebbero prese prima dei pasti; ponetele direttamente sulla lingua con l'aiuto della pipetta contagocce trattenendole qualche secondo in bocca, oppure versatele in un bicchiere con dell'acqua e bevetele durante il giorno.
Fate attenzione che la pipetta non venga a contatto con la lingua, altrimenti gli enzimi della digestione contenuti nella saliva potrebbero alterare il rimedio. Si possono prendere più rimedi insieme, purchè non si ecceda il numero di 6 fiori contemporaneamente.
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