L'uso terapeutico degli oli essenziali è noto fin dall'antichità, tutte le civiltà del passato hanno utilizzato le essenze e distillati per la cura delle patologie e i trattamenti di bellezza. La distillazione moderna nasce nel X sec. e questo determina un rinnovato interesse per il mondo degli aromi e dei profumi. In Germania a partire dal 500 si assiste ad una vera e propria rinascita dell'aromaterapia volta alla cura delle malattie umane.

Le prime pubblicazioni scientifiche risalgono ai primi decenni del XIX sec. Nel 1928 Gattefosse conia il termine "aromaterapia" e nel 1938 Godissart apre a Los Angeles la prima clinica di aromaterapia al mondo. Valnet riprende i lavori dei predecessori ed utilizza gli oli essenziali per curare i soldati feriti nei combattimenti durante la seconda guerra mondiale.

A partire dagli anni 60 si moltiplicano gli studi un pò in tutto il mondo, specialmente in USA, Francia, Regno Unito, Germani, Giappone e Canada. Contemporaneamente si indaga l'utilizzo delle essenze sul piano mentale ed emozionale.

Nel 1923 due medici italiani, Gatti e Cayola, pubblicano "L'azione degli oli essenziali sul sistema nervoso" nel quale illustrano l'influenza degli aromi sugli stati d'animo. Due erano i metodi di applicazione: inalazione e via orale. Nel primo caso gli aromi raggiungono il cervello attraverso la mucosa olfattiva, nel secondo tramite la circolazione sanguigna.

Gli studi dimostrano che, non appena l'olio essenziale entra a contatto con le terminazioni nervose olfattive, si verificano una serie di alterazioni: ritmo cardiaco, circolazione sanguigna, respiro.

Sottolineano, inoltre, come a volte una dose modesta possa produrre un effetto stimolante, mentre una dose massiccia possa indurre un effetto sedativo. Nel 1973 Rovesti prosegue le indagini in questo senso, utilizzando metodologie similari, su pazienti affetti da depressione, ansia e isteria. Annota che le miscele risultano più gradite dei singoli oli, rendendole quindi più efficaci se la terapia prevede una lunga durata.

Descrive così la reazione dei pazienti psichiatrici: " Si direbbe che il paziente si senta trasportato dal profumo e dall'olio essenziale in un mondo diverso, più gradevole e accettabile, tanto che molti istinti reattivi si attenuano per lasciare posto ad un graduale ritorno alla normalità" Gli oli essenziali possiedono energia vitale unitamente a proprietà elettromagnetiche e vibrazionali, che influiscono su corpo, mente e anima.

L'effetto psico-fisiologico può essere osservato attraverso l'elettroencefalogramma (EEC). Diffondendo vapori aromatici è possibile notare delle alterazioni nelle onde alfa, beta, delta e theta. Ricerche svolte i Giappone hanno evidenziato che l'olio di Gelsomino incrementa l'allerta e l'attenzione, con un'attività sulle onde beta.

E' ormai ampiamente dimostrato che una stimolazione aromatica induce due tipi di effetti: 1) alterazioni fisiologiche per quanto riguarda: pressione sanguigna, ritmo cardiaco, velocità del respiro, tensione muscolare, temperatura corporea, percezione del calore e andamento delle onde alfa; 2) alterazioni psicologico-emozionali inerenti: sensazioni di benessere, quadro emozionale, pianto, tristezza, ansia, depressione, paura, energie, mancanza di vitalità, cattivo umore, predisposizione ai contatti interpersonali, eros, attrazione, stress ed euforia.

Tree Life Tribe (Tratto da Aromaterapia per l'anima) Le informazioni riportate su www.erbolistica.com, sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche; non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l'assunzione o la sospensione di un farmaco.

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