Prima ancora che una cura o un procedimento terapeutico, la tecnica corporea è una sorta di educazione sensomotoria. Non c'è nessuna sostanza da assumere o da evitare, non ci sono dosaggi ai quali attenersi strettamente, così come non ci sono statistiche sui successi ottenuti con na particolare manipolazione.

Se uno studente ha difficoltà di apprendimento, non servirà a nulla inculcargli le nozioni che gli verranno chieste all'esame. La natura del suo problema è che non assimila le nozioni come dovrebbe.

Prima di tutto bisognerà capire ciò che sa e poi cercare di scoprire che cosa gli impedisce di imparare il resto. Sarà necessario entrare con lui in un rapporto attivo, considerare che forma devono assumere le informazioni perchè le possa assimilare e applicare correttamente. E' un processo in parte oggettivo e in parte soggettivo, e il vero maestro sa come trovare la via giusta tra oggettività e soggettività.

Allo stesso modo procedere il lavoro corporeo, individuano innanzi tutto i modelli inconsapevoli di risposta attivi in un determinato momento e poi cercando quali possono essere i messaggi sensoriali capaci di cominciare a modificarli in positivo. Vale la pena di ricordare che in questa esperienza di apprendimento non è l'operatore che aggiusta il paziente.

L'operatore non attacca un problema localizzato con strumenti particolari, sicuro di ottenere determinati risultati. Si dedica piuttosto a produrre una sequenza di esperienze sensoriali dirette alla mente del paziente, fornendo informazioni che vanno oltre il suo limitato repertorio di movimenti, in quanto incorporano suggerimenti nuovi, che la mente può utilizzare per riempire i vuoti e instaurare le connessioni mancanti nella sua percezione dei processi fisiologici.

E' quindi la mente del paziente ad "aggiustarsi", a eseguire i necessari adattamenti posturali, a conquistare un apporto pieno e più flessibile tra risposte neurologiche e muscolari. L'operatore non interviene direttamente, piuttosto fa da mediatore tra i processi fisiologici che hanno perso di vista le rispettive funzioni e gli obbiettivi reciproci, tra una mente che ha dimenticato che cosa occorre sapere per avere un controllo armonioso e una politica corporea che protesta con dimostrazioni distruttive e addirittura con la minaccia di una guerra civile totale, pur di riguadagnarsi l'attenzione del governatore.

Le mani che toccano non sono scalpelli ne medicinali. Sono come lampi di luce in una stanza buia. La "medicina" che somministrano è consapevolezza di sè. E per molti dei nostri dolorosi disturbi è il conforto del quale abbiamo più urgente bisogno.

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