In origine, ma in realtà ancora oggi, il sapone nero veniva utilizzato dalle donne marocchine per realizzare scrub naturali all’interno degli hammam.
Si presenta di consistenza cremosa e colore ambrato, perfetto per esfoliare e nutrire in profondità l’epidermide regalando una pelle liscia e vellutata, la sua composizione è ricca di acidi grassi e vitamina E.
Esso è noto anche come sapone Beldi. Attraverso l'uso del guanto Kessa, con movimenti circolari, vengono rimosse tutte le nostre cellule morte, ammorbidite e portate in superficie dal sapone nero, vengono eliminate completamente.
La pelle così pulita in profondità si ossigena e la circolazione sanguigna e linfatica si riattiva. Al termine del massaggio è tradizione massaggiare il corpo con puro Olio di Argan. Il suo colore scuro dato dalla presenza di olive nere e dalla potassa, (nella ricetta tradizionale, deriva dalla cenere delle bucce di platano e dei baccelli di cacao), è tra i detergenti che non dovrebbero mai mancare tra i nostri prodotti eco-biologici. Si tratta di un sapone di origine vegetale composto da tre materie naturali come olio di olive nere, acqua e minerali.
Sapone nero per uso domestico
Oltre a quello specificamente
indicato per le pelle, esiste anche un
sapone nero ideale
per l’uso domestico:
- è molto rinomato il suo potere sgrassante, che lo rende adatto ad essere impiegato come smacchiatore sia nella pulizia delle superfici di qualsiasi tipo che per eliminare le macchie di unto in fase di pre-lavaggio dei capi
- può essere inoltre utilizzato anche in lavatrice diluendone un cucchiaio in 4 o 5 litri di acqua, essendo molto concentrato.Sapone nero: ricetta per farlo in casa
Sapone nero fatto in casa
- 500 grammi di olio extravergine di oliva
- 100 grammi di olive nere intere denocciolate
- 250 ml di acqua di fiori d’arancio
- potassa (carbonato di potassio)
- olio essenziale di eucalipto, da dosare nella misura dell’1,5% sul peso totale.
- Si inizia mettendo in un recipiente sufficientemente grande, l’olio insieme alle olive nere, i due ingredienti si lasciano a riposo per 24 ore, quindi si filtra l’olio utilizzando il colino.
- Poi si prendono due recipienti di dimensioni diverse per fare la bollitura a bagnomaria con la quale si procede a far sciogliere la potassa nell’acqua di fiori d’arancio.
- Questa operazione va eseguita in luogo arieggiato e dotandosi di guanti e protezioni per il viso per evitare gli schizzi bollenti che possono partire accidentalmente dalla pentola. Durante questo procedimento occorre continuare a mescolare bene con un cucchiaio di legno.
- Quando la potassa è completamente sciolta e il composto è ben denso si inizia ad aggiungere poco per volta l’olio di oliva mescolando in modo continuo fino all’apparire del famoso “nastro”, a questo punto si continua a tenere sul fuoco fino a che il composto diventa traslucido: una volta che questo avviene, si toglie il recipiente dalla bollitura a bagnomaria e si lascia raffreddare prima di aggiungere l’olio essenziale di eucalipto.